Area Educativa

EDUCARE ED EDUCARSI.

Il termine “educare”, etimologicamente deriva dal latino “educere”, il cui significato è: tirare fuori, condurre. Dal punto di vista semantico va inteso come, promuovere con l’insegnamento e l’esempio lo sviluppo delle facoltà intellettuali, estetiche, e delle qualità morali di una persona.
Dipenderà in gran parte dall’educazione, dagli stimoli ambientali, che quelle energie potenziali trovino il modo più compiuto e più equilibrato di realizzarsi. Quindi il concetto di educazione appare più ampio e globale di quello di istruzione (educazione intellettuale). L’educazione non si conclude nello spazio di pochi anni, non è compito esclusivo di pochi, impegna tutta la vita e tutti noi.
L’uomo è sempre in grado di migliorarsi, di educarsi o educare gli altri; il bambino impara dall’adulto, ma esso stesso può essere da insegnamento all’adulto. Oggi si parla spesso di crisi dell’educazione, sia sul piano dei modelli di riferimento sia su quello delle pratiche educative in particolare riconoscibili nella famiglia e nella scuola.
Da sottolineare poi che, “I repentini mutamenti sociali ed economici richiedono nuove strategie nei servizi educativi, dove gli ambiti e le competenze professionali tradizionali rischiano di diventare inadeguati e obsoleti di fronte alla trasformazioni dei bisogni e delle domande. Se è facile comprendere la necessità del cambiamento, più complesso è individuare le modifiche necessarie per percorsi formativi degli educatori e le competenze idonee alla creazione di nuove politiche di welfare educativo”1 .
Quindi educare è un fatto complesso, complesso perché fa riferimento a variegati aspetti della realtà educativa quali la formazione, l’istruzione, l’insegnamento, l’accompagnamento, lo sviluppo, la didattica, la tecnica formativa.
Quali sono gli elementi che costituiscono l’atto educativo? “La risposta…è individuabile nel “trinomio inquieto” educare/istruire/formare, che deve essere continuamente rilanciato e ripensato 2 . “Oggi la dimensione dell’istruzione sta perdendo quel ruolo-chiave assunto quando la scuola deteneva una funzione decisiva come luogo di apprendimento di saperi e tecniche. Anche il concetto di educazione ha conosciuto alterne fortune e, nel Novecento, è stato oggetto di un certo ridimensionamento dettato dal progressivo discredito della dimensione conformativa e normativa, di trasmissione e assimilazione della cultura, delle norme, dei valori imposti dalla società. Educazione e istruzione sono particolarmente legate tra loro nei secoli dell’età moderna. ….La formazione invece è una categoria antica e attualissima. È il presupposto dell’azione educativa, in quanto costituisce l’asse portante di quel processo di crescita umana che comprende e unifica armonicamente le diverse dimensioni dell’esistenza.
La realtà educativa, intesa come Bildung, si costruisce incessantemente nel divenire, nel variare, nel procedere, anche se questo procedere non avviene quasi mai in modo lineare e continuo” 3.
L’educazione è tante cose, è rapporto interpersonale, è sistema di sistemi, è intenzionalità e trasformazione, è progetto. “Dove si sviluppa una relazione educativa si ha una trasmissione culturale e una trasformazione esistenziale in ordine a un progetto educativo concepito secondo intenzionalità pedagogiche. Oltre alla famiglia e alla scuola, relazioni educativamente significative possono nascere in altre situazioni: palestre, oratori, scuole di musica, centri pomeridiani, ma anche la strada, il cortile…. L’educazione è un sistema, poiché nessuno dei soggetti coinvolti può essere considerato indipendentemente dal sistema di relazioni in cui è inserito. Ogni relazione educativa è relazione sistemica dove ognuno porta con sé, nella relazione formativa che si costruisce, la sua storia culturale, biologica, familiare, scolastica, i valori del contesto di appartenenza…..L’autentico rapporto educativo non è mai casuale, ma è il risultato di una intenzionalità, anche quando questa può essere latente, inconsapevole, oppure distorta, è pur sempre risultante da valutazioni, interventi, progettazioni, strategie…..L’educazione è sempre fondata su un progetto . E dunque è volta a trasformare la situazione iniziale in una nuova condizione in cui sia i formatori sia i destinatari dell’intenzionalità formativa si modificano nel percorso comune verso un fine.
L’educatore è sempre nel suo tempo presente, ma è anche sempre proiettato nel futuro. La struttura essenziale del fenomeno educativo è un evento temporale che si colloca nel presente, è sempre nel “qui e ora”, e le sue risposte non sono procrastinabili, ma il futuro è la dimensione temporale a cui è rivolta l’azione educativa che tende, accogliendo il passato, a modificare la situazione presente gettandosi “avanti” (pro-gettandosi) nel futuro”4 .

1. Vanna Iori, Educatori e Pedagogisti (senso dell’agire educativo e riconoscimento professionale), Erickson, Trento, 2018.
2. Cambi F. , 2000,  pp. 132-133.

3. Vanna Iori, Educatori e Pedagogisti (senso dell’agire educativo e riconoscimento professionale), Erickson, Trento, 2018.

4. Ibidem.

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