Passiamo gran parte della vita a fare promesse, come se avessimo la certezza che così facendo le persone a cui vogliamo bene non ci abbandoneranno mai. Facciamo promesse che sembrano contratti e che consentono, in modo illusorio, di allungare il tempo che ci resta a disposizione con gli altri.
Tuttavia, spesso non ci rendiamo conto che ciò che conta davvero non è la promessa in sé con l’aspettativa che essa crea, bensì la sua capacità di trasformarsi in realtà. In fin dei conti, la realtà è l’unica cosa che davvero importa: quello che ci arriva, che possiamo sentire e toccare.
Quante volte abbiamo promesso l’impossibile o meglio ancora, quante volte lo hanno promesso a noi? Fare promesse è semplice, per questo quando poi non si compiono possono fare molto male. Ed è sempre per lo stesso motivo che quando una promessa non si avvera, ci sentiamodelusi: ci aspettavamo qualcosa, avevamo creduto a parole che non si realizzeranno.
Alle volte, si tratta di realtà che, a causa del nostro dolore, appaiono persino confuse e sfocate. Per evitare che questi sentimenti negativi entrino nella nostra vita, è necessario essere consapevoli che l’affetto non si nutre soltanto di belle parole e di promesse a distanza, come direbbe Julio Cortazar; bensì di un presente pieno di dettagli concreti.
Non c’è dubbio sul fatto che qualsiasi relazione forte si basi sulla fiducia che si nutre nei confronti dell’altra persona. Non importa il tipo di rapporto: che si tratti del partner o di un amico, la fiducia resta il punto di partenza, la sostanza e il fine di qualsiasi legame esistente tra due persone.
Al fine di mantenere vivi e sani i nostri rapporti il più a lungo possibile, possiamo tenere a mente una serie di passaggi non troppo difficili da osservare:
“E che ne dici se fossi tuo senza anelli né accordi? E che ne dici se fossi tuo perché lo voglio e perché ti amo? E che ne dici se per la vita stessimo insieme più che essere sposati, se fossimo innamorati più che soddisfatti, uniti più che associati? E che ne dici se ci amassimo senza perché, senza scuse e senza paure? E che ne dici se fossimo verità, realtà e luna?”
Scritto da Cristina Medina Gómez
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